Calo del desiderio sessuale: cala anche l’interesse della coppia? uomini e donne a confronto

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calo desiderio sessuale terapia sessuale romaA cura della Dottoressa Anna Chiara Venturini, Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale a Roma

Possiamo classificare il desiderio sessuale in: mentale, corporeo, relazionale.

Mentale è il desiderio partorito dalla testa che cerca occasioni di realizzazione, si nutre di immagini e fantasie; corporeo quello che nasce dal contatto, dalla stimolazione efficace, dal piacere di essere toccati e di toccare; relazionale è il piacere stimolato dalla presenza, visione-contatto, con una persona particolare che diventa la fonte del desiderio, nell’ accadere dell’ incontro. In tutti questi esempi il desiderio può esprimersi con un piacere mentale che si traduce in eccitazione e che riesce a mantenersi fino alla realizzazione dell’ atto sessuale oppure può restare a stadi iniziali, o interrompersi.

Per comprendere tuttavia il calo del desiderio sessuale e le sue ripercussioni in una coppia è necessario prima di tutto fare un passo indietro e vedere come si struttura il desiderio stesso nei due partner.

Non esistono differenze tra uomini e donne per quanto riguarda la capacità di innamorarsi;  entrambi, in ogni civiltà e cultura, si innamorano con la stessa facilità ed intensità, ma i due sessi sembrano differire nell’ analisi delle caratteristiche del partner: mentre gli uomini prediligono indicatori di bellezza, salute e giovinezza, le donne sono meno interessate all’aspetto fisico del partner prediligendo caratteristiche di forza, potere e dominanza. Le donne sono poi molto più portate ad interpretare le espressioni facciali, gesti e segnali non verbali ma durante un rapporto di coppia questa capacità viene meno, come se non siano più in grado di riflettere e raccogliere informazioni su chi hanno di fronte. Nel caso degli uomini, invece, alla luce dell’educazione e della cultura di riferimento, sono portati maggiormente a controllare le loro emozioni e sono meno intuitivi circa le connotazioni non verbali delle emozioni. Anche per quanto concerne l’impulso sessuale vi sono delle diversità: sebbene forte in ambo i sessi, essendo la spinta principale per la riproduzione e quindi per la sopravvivenza della specie, è qualitativamente diverso, anche prescindendo dal condizionamento esercitato per secoli dalle molteplici imposizioni culturali e religiose che attualmente stanno perdendo importanza. Le donne, infatti, di base pensano al sesso meno rispetto agli uomini, ma il divario si sta riducendo: sempre più donne oggi manifestano apertamente il desiderio e la necessità di vivere e di esprimere la propria sessualità, libere da ogni imposizione culturale-religiosa. Il desiderio sessuale negli uomini rimanda maggiormente a stimolazioni erotiche di carattere visivo e con una soglia più bassa rispetto alle donne: basta spesso un nonnulla perchè si scateni in loro l’eccitazione, di solito più legata ad oggetti e piccoli dettagli ( una spallina che scende o un accavallamento di gambe) che non alla situazione e all’atmosfera in sé come invece per le donne. In quest’ultime infatti la libido si scatena con maggior facilità se c’è un coinvolgimento emotivo, se il partner è affettuoso ( quindi potenziale futuro compagno) e se parla nella maniera giusta: la donna riesce ad eccitarsi grazie ad una maggiore varietà di stimoli perché i suoi organi di senso sono più raffinati rispetto a quelli degli uomini. La diversità dell’impulso sessuale tra uomini e donne affonda probabilmente le sue radici nella necessità della donna primitiva di tenere legato a sé il partner che doveva garantire protezione e sostentamento alla famiglia.  Si potrebbe quindi affermare che l’impulso sessuale nell’uomo è focalizzato sull’atto in sé, mentre la donna è maggiormente attenta ad una serie di segnali che esulano dalla fisicità proprio per questa primordiale attenzione ai segnali ambientali e ad eventuali cambiamenti che potessero minacciare la coppia o la prole.

Premesso ciò possiamo sondare le cause del calo o della mancanza di desiderio sessuale:

  • forte inibizione sessuale per motivi morali e religiosi,
  • sentimenti di inadeguatezza,
  • stress e depressione,
  • mancanza di un interesse per il/la partner,
  • pretese eccessive da parte del/della partner,
  • conflitti e problematiche di coppia
  • delusioni,
  • contrasti sulle scelte di quando e come realizzare l’ incontro sessuale,
  • contrasti su chi prende l’ iniziativa, in che modo la sessualità si svolge.

Per quanto concerne la sessualità maschile una delle grandi cause della mancanza di desiderio è l’ ansia da insufficiente o cattivo funzionamento sessuale che può determinare un meccanismo difensivo che, inibendo il desiderio, impedisce il riproporsi della situazione sgradevole. Il meccanismo involontario dell’ erezione determina quindi una serie di ansie sulla scia di pensieri legati a credenze di base relative all’inadeguatezza: per questo in alcuni casi la mancanza di desiderio può diventare un totale impedimento all’ incontro sessuale e produrre dei progressivi blocchi. La persona di fronte all’atto sessuale ha rappresentazioni ed anticipazioni negative circa la propria performance e le aspettative della partner con il risultato di un incontro non soddisfacente. Da un punto di vista sociale una causa sempre più ricorrente della caduta del desiderio maschile è rappresentata dal cambiamento del significato simbolico, dei gesti e delle modalità relazionali nel rapporto maschio-femmina. In particolare per quanto riguarda la sessualità sono cambiati, in un periodo relativamente breve, le situazioni  e i ruoli consolidati, i gesti e i riti della seduzione e dell’ atto sessuale, il giudizio morale ed emotivo sul significato e sulla realizzazione della sessualità stessa. La donna vede riconosciuta oggi come oggi la propria sessualità e le proprie esigenze in merito procedendo ad un continuo aggiustamento e verifica delle regole, con un progressivo indebolimento del carisma maschile .

Mentre  dunque nell’uomo il calo del desiderio e le disfunzioni sessuali sono piuttosto visibili, nelle donne il disturbo non è altrettanto evidente, ma questo non significa non ci sia.
Nella donna le basi biologiche del desiderio sono da ricercare nei due ormoni: androgeni e estrogeni, e quando uno dei due o entrambi vengono a mancare o diminuiscono la donna può avere un brusco calo della libido. La menopausa chirurgica, il climaterio dovuto all’età, e l’uso di alcuni farmaci ormonali sono la causa di questo problema. Tuttavia molto spesso il motivo correlato al calo del desiderio, è da ricercare anche in alcune condizioni patologiche come la depressione, l’ipertensione e le disfunzioni tiroidee e i farmaci assunti per curarle, possono avere un impatto negativo sulla sessualità della donna. Senza poi considerare che anche la nascita di un figlio, i conflitti con il partner, la monotonia coniugale, l’attaccamento fraterno al compagno e lo stress lavorativo e famigliare sono tutti elementi che possono contribuire a spegnere il desiderio.

All’ interno tuttavia di una relazione o di un rapporto di coppia consolidato la mancanza di desiderio crea molte ansie soprattutto alla partner che spesso deve decidere se questa è dovuta a cause esterne o interne al rapporto. Si possono verificare naturalmente dei periodi di calo del desiderio che è bene vivere come fisiologici e non preoccupanti. Il desiderio è infatti sottoposto a cicli vitali. Ma quando il comportamento di disinteresse si consolida o tende ad aumentare si deve cercare di capire se è un problema soggettivo (stress, ansia da lavoro, farmaci, stato di malessere psico fisico) o relazionale (incomprensioni affettive, sessuali, noia, altri interessi, ostilità). Difficilmente, come invece in altri problemi relazionali, il solo parlarne produce cambiamenti: le discussioni tendono a degenerare in litigi:  è opportuno allora associare ad una eventuale terapia farmacologica degli incontri individuali o di coppia con uno psicologo per comprendere le cause ed individuare la strategia risolutiva.

 

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