Workshop “Le cinque ferite dell’anima e le maschere di vita”

di

le 5 ferite workshop roma

WORKSHOP “LE CINQUE FERITE DELL’ANIMA E LE MASCHERE DI VITA”

A ROMA 

DALLE 10 ALLE 18.00

Non permettere alle tue ferite di trasformarti in qualcuno che non sei”

Paulo Coelho

Ogni evento vissuto da bambini può lasciare profonde ferite psicologiche e spirituali: conflitti e situazioni che, sebbene appartengano al passato, restano nell’inconscio plasmando la nostra personalità e continuando ad esercitare la loro influenza nel quotidiano.

Ognuno di noi ha, difatti, un bambino interiore che continua a reagire a quel trauma, a quella ferita come se fosse ogni volta attuale, come se si sentisse nuovamente in pericolo, rimettendo in atto quello stesso schema che gli impedisce di rispondere in modo adeguato e adattivo.

Tale schema trae origine dalla tipologia di attaccamento con il caregiver, ovvero con la figura di riferimento che si occupa dell’accudimento pratico ed emotivo del bambino. Per capire le relazioni che stabiliamo nell’età adulta e quindi gli schemi che perpetuiamo, è essenziale guardare a ritroso ai rapporti con le figure importanti della nostra vita. Proprio a partire da questi costruiremo infatti il nostro Io, la nostra Identità e i modelli operativi interni che ci guideranno nelle relazioni e nell’interpretazione dell’ambiente circostante.

Un genitore responsivo dei bisogni del bambino, presente per le richieste di protezione e accudimento, emotivamente accogliente e supportivo, concorrerà a creare un legame sicuro con il bambino che, da adulto, probabilmente diventerà una persona aperta e sicura di sé. Se tale legame è invece evitante, ambivalente o disorganizzato, genererà una visione distorta di sé, degli altri e del mondo, con conseguenti conflitti e difficoltà emotive, legati anche ai tentativi di nascondere quel dolore atavico tramite le molteplici maschere che cercherà di indossare, restando tuttavia ingabbiato ancora di più negli schemi dell’infanzia.

1. paura dell’abbandono

I bambini hanno bisogno dei punti di riferimento, di sentirsi emotivamente protetti e sostenuti: tuttavia, se il caregiver è stato assente per motivi di lavoro o di salute, se ci sono stati episodi in cui il bambino ha sperimentato l’abbandono, crescerà con molteplici figure che si susseguono, si sentirà abbandonato e percepirà l’assenza di un sostegno a cui rivolgersi in caso di necessità. Pertanto, le persone che hanno sperimentato la negligenza durante l’infanzia, tendono a sentirsi insicuri e sviluppare una dipendenza emotiva, sulla base di una profonda paura ti essere abbandonati di nuovo.

2. paura del rifiuto

La paura del rifiuto sorge non appena il bambino si rende conto di essere una persona indipendente dai suoi genitori, intorno ai due anni. In quel momento, il bambino comincia a cercare attivamente l’accettazione delle figure che sono importanti per lui. Se queste persone lo rifiutano, si creerà una ferita emotiva difficile da cicatrizzarsi, perché egli si creerà la convinzione di non essere abbastanza buono o degno di essere amato. Il rifiuto in età infantile provoca il disprezzo per se stessi e genera una bassa autostima. Queste sono persone che avranno costantemente paura di fallire e un disperato bisogno di ricevere l’approvazione degli altri.

3. umiliazione

L’umiliazione è già difficile da sopportare per un adulto, così che in un bambino può causare una terribile ferita. Questa ferita si genera quando in diversi momenti sentiamo che gli altri disapprovano ciò che facciamo e ci criticano. Un Genitore ipercritico, o che ci fa sentire in colpa per le azioni che compiamo, o che molto spesso ci fa sentire una “delusione” ai suoi occhi, fa sentire il proprio figlio un peso, fuori posto, inadeguato. Da questa situazione possono derivare sia comportamenti passivi e di fuga ( anche attraverso varie forme di dipendenza), sia comportamenti di contrattacco, con lo sviluppo di tratti narcisistici

4. tradimento

Questa ferita si apre quando il bambino si sente tradito ed ingannato perché le persone, specialmente i genitori, non hanno mantenuto le promesse fatte. Questo fa sì che la sfiducia che deriva da questo problema possa trasformarsi in invidia e in altri sentimenti negativi, ad esempio il bambino ha la sensazione di non meritare le cose promesse o ciò che gli altri hanno. I bambini che soffrono di questa ferita fissano l’attenzione sul mantenimento delle promesse. Chi soffre di questi problemi durante l’infanzia sviluppa una personalità perfezionista e sospettosa, che vuole avere tutto sotto controllo, non si lascia sfuggire nulla e non lascia niente al caso.

5. ingiustizia

Il sentimento di ingiustizia ha origine quando chi si occupa dei bambini dimostra di avere un atteggiamento freddo e autoritario. Le esigenze esagerate e che passano i limiti generano sentimenti di inefficienza e di inutilità, sia durante l’infanzia sia quando si raggiunge l’età adulta.Di conseguenza, chi sperimenta questo dolore può diventare una persona rigida che non ammette mezze misure in nessun ambito della sua vita. Di solito si tratta di persone che tentano di diventare importanti e di acquisire un certo potere. È probabile che sviluppino un fanatismo per l’ordine, per il perfezionismo o anche per la confusione.

 

Ogni ferita, a sua volta, è all’origine di un particolare meccanismo comportamentale di protezione, istintivo ed automatico, che ha lo scopo di evitare di rivivere  da adulti quella stessa sofferenza dell’infanzia e che si attiva, durante tutta la nostra vita, ogni qual volta accade un evento che percepiamo e interpretiamo con un significato analogo a quello delle prime registrazioni.

Questi meccanismi comportamentali automatici sono quelle che vengono definite MASCHERE.

Nell’età adulta, queste ”MASCHERE” si rivelano però limitanti per l’individuo, facendogli percepire una sua irreale vulnerabilità e intrappolandolo, di conseguenza, in modalità relazionali ripetitive e vincolanti, che gli impediscono di maturare le sue piene potenzialità di adulto libero, consapevole e responsabile, in grado di relazionarsi con gli altri esseri umani in modo profondo ed autentico. Ma le maschere non si manifestano solo a livello psicologico, ma anche e soprattutto a livello fisiconon sono altro che la somatizzazione fisica della ferita non risolta.

 

Argomenti:

  • Le 5 ferite e le Maschere: come nascondiamo il nostro dolore nella vita di tutti i giorni
  • L’Ego e il Dialogo interno di ciascuna ferita: come alimentiamo la sofferenza
  • Comportamento non verbale: il nostro corpo, come ci vestiamo, la nostra gestualità parla di una ferita ben precisa
  • Conoscere la ferita che è attiva in noi stessi
  • Giù la maschera: scoprire e amare se stessi, al di là del giudizio e delle paure

 

Obiettivi:

  • Conoscere le 5 ferite e riconoscerle negli altri
  • Scoprire quella che è maggiormente attiva nella propria persona
  • Individuare la maschera o le maschere che si alternano nel nostro quotidiano e che non ci accorgiamo di indossare
  • Partire dal comportamento verbale e non per individuare il ruolo giocato
  • Scoprire il ruolo limitante dell’Ego e imparare a ridurlo
  • Scoprire il vero utilizzo di critiche e paure: più grandi sono accuse e giudizio, più sono grandi il dolore e le paure

 

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO

Gli argomenti verranno trattati in modo interattivo esperienziale, alternando aspetti più didattici e psicoeducativi ad elementi di psicodramma, role playing ed esercitazioni in gruppo che possono spaziare dalla corporeità singola all’interazione con l’altro e con il gruppo. Verrà fornito del materiale durante la giornata, atto a consolidare quanto emerso ed esperito in sede di incontro.

DURATA

Il percorso si svolgerà in un’intera giornata dalle 10 alle 13 e dalle 14.00 alle 18.00

SEDE

Zona Termini

IN PIU’ AVRAI A DISPOSIZIONE:

  • Esercitazioni, dispense di approfondimento  e slide dei contenuti trattati disponibili  su  una piattaforma condivisa a cui solo i partecipanti potranno accedere, così da consentire l’aggiornamento costante e un intervento qualificato
  • Bibliografia commentata per aiutarti a scegliere i libri di approfondimento secondo la tua esigenza.

Per informazioni e costi 

 Scrivi una mail

per contattare la segreteria organizzativa

oppure la Dottoressa Anna Chiara Venturini cliccando qui

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