Il vecchio il bambino e l’asino: il peso del giudizio altrui

di

A cura della Dottoressa Anna Chiara Venturini, Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale a Roma

Nella favolosa città di Teheran, si sta svolgendo un censimento sulla popolazione e tutti i cittadini, vi si devono recare per certificare la loro esistenza.

Un vecchio con il nipotino, abitanti sulle montagne, in un  villaggio molto lontano dalla capitale, si preparano per fare questo lungo viaggio. A disposizione hanno un solo asinello.

Pian piano si incamminano, per potersi presentare ai funzionari addetti al censimento.

Mentre  il bambino è seduto sul dorso dell’asino e il vecchio gli cammina accanto,  incontrano un gruppo di persone  e dopo averle superate, quando queste si allontanano, il vecchio percepisce i loro commenti:

“Guarda come è maleducato quel bambino, lui sta sull’asino, mentre il vecchio che ha le gambe stanche, cammina a piedi…”

Il vecchio non dice nulla, fa scendere il bambino e sale sull’asino.

Incontrano un altro gruppo di persone e dopo averle superare, di nuovo sente dei commenti:

“ Guarda quell’uomo, che egoista, con un bambino così piccolo, con le gambe così corte, lui sta sull’asino e il povero bimbo, deve corrergli appresso….”

Il vecchio, non commenta, ma prende il bambino, facendolo sedere sul dorso dell’asino vicino a sé.

Incontrano un altro gruppo di persone e dopo averle superare, sente nuovamente dei commenti:

“Hai visto quei due lì?  Con un asinello così piccolo, gli stanno sopra entrambi, finiranno per sfiancarlo…”

Il vecchio, ancora una volta non dice nulla, ma prende il bambino per mano, scendendo dall’asino ed insieme si incamminano a piedi.

Dopo qualche chilometro incontrano ancora delle persone, che li salutano, ma mentre si allontanano, queste, commentano ridacchiando:

“Avete visto quei due lì?  Devono essere proprio stupidi!  Hanno un asino a disposizione e vanno a piedi….”

Questa storia sottolinea quanto il giudizio dell’altro sia influente e spesso dannoso quando diventa più importante della nostra opinione. Annullare se stessi significa perdere la libertà di scegliere e decidere per sè e per il proprio futuro, dando la precedenza alle opinioni, idee, regole degli altri. Quello che tuttavia spesso ignoriamo è che verremo sempre e comunque criticati, indipendentemente dal nostro agire, in quanto ognuno ha una propria visione di come vada vissuta la vita, ognuno si è costruito un proprio punto di vista sul mondo. Quindi, la sola cosa da fare è agire per se stessi, esprimendo quello che si desidera: non si potrà accontentare tutti, qualcuno gioco forza, avrà comunque qualcosa da ridire, e non potremo farci nulla.

L’obiettivo principale è raggiungere e mantenere la propria libertà di scelta: in questo seguiamo le nostre regole interiori, non quelle imposte dagli altri, ma quelle che abbiamo “appreso” lungo il nostro percorso di vita e abbiamo riconosciuto come funzionali. Ricordiamoci che la prima persona da accontentare siamo noi stessi e se cerchiamo continuamente l’approvazione degli altri, rischiamo di vivere una vita diversa da quella che vorremmo e un domani saremmo sommersi dai rimpianti e rimorsi.

Cosa fare per non essere influenzati dalle opinioni altrui? Ecco cinque suggerimenti pratici:

  1. Credi in quello che fai e contempla la possibilità dell’errore: questo non significa sentirsi “sbagliati” ma semplicemente umani. La fallacia fa parte dell’uomo e sbagliare fa parte della vita. Ignorare la possibilità dell’errore ci fa sopravvalutare fatti, persona e capacità proprie, mentre prendere coscienza dei propri limiti permette di agire ed eventualmente imparare da essi
  2. Diventa consapevole che ci sono persone diverse da te (familiari compresi), ognuno con la propria visione del mondo: non migliore nè peggiore, ma semplicemente differente dalla tua. Rispetta l’opinione altrui come anche pretendi rispetto per la tua
  3. Ammetti gli errori e impara dagli essi: se sbagli non sei una persona peggiore, bensì una persona che ha imparato una lezione di vita in più
  4. Sii te stesso sempre, evita di mettere da parte i tuoi bisogni per quelli degli altri. Attenzione, non si tratta di una forzata autocentratura, ma semplicemente di non cadere nella passività che fa ritenere “superflui” i propri bisogni per dare la precedenza a quelli degli altri. 
  5. Ascolta comunque le critiche e utilizza solo i consigli che ritieni utili e costruttivi ( critiche costruttive e non distruttive) per la tua crescita
  6. Impara a dire “no” ogni tanto alle richieste altrui per non mettere in secondo piano le tue esigenze. Serve un sano equilibrio tra dare e ricevere. 
  7. Ricordate che avete dei “diritti assertivi”che chiedono di essere tenuti in considerazione

Agite responsabili delle conseguenze del vostro comportamento, nel rispetto dei diritti MA NON DEI DESIDERI ALTRUI!

Ricordatevi : “La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri” –Oscar Wilde-

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