Intervista della Dottoressa Venturini su “Silhouette Donna” gennaio 2020

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La Dottoressa Anna Chiara Venturini, Psicologa Psicoterapeuta a Roma è stata recentemente intervistata sul mensile nazionale di salute e benessere “Silhouette Donna” gennaio 2020 

Proponiamo di seguito un breve riassunto tratto dall’articolo “Bore out quando la noia stanca”

Sindrome che nasce non dal sovraccarico ma dalla mancanza di stimoli sul lavoro due punti gente che si annoia si sente sotto utilizzata non condivide lo scopo o i compiti assegnati. Sembra una vera pacchia ma invece alla lunga porta alle esaurimento logico e fisico.

Difficile da riconoscere
“In un mondo del lavoro sempre più competitivo lo stress da performance è visto come sinonimo di efficienza e produttività quasi legittimato.” Spiega la dottoressa Venturini psicologa e psicoterapeuta. “Dato però che è difficile percepire come stressante l’inattività e la mancanza di stimoli, il bore out non è compreso.”
Stanchezza, irritabilità, mal di testa, disturbi del sonno, ansia e depressione: in ufficio si fa poco o niente eppure la sera si è logori da un punto di vista psicofisico.

Rinforzare la rete

“Spesso chi ne soffre sono le persone che fanno dipendere il proprio valore personale dal lavoro: persone molto esigenti verso sè e gli altri e che di solito non chiedono supporto. Tendono a trincerarsi dietro la scrivania e sono perlopiù invisibili ai colleghi, finendo in un circolo vizioso: ogni piccolo passo in questo caso è utile per uscire da questo stallo. Un caffè alla macchinetta può fare la differenza”, sottolinea la psicologa.

Non identificarsi

“Prima di tutto il bore out si combatte dando al lavoro un significato diverso e meno totalizzante rispetto agli altri ambiti della vita: è importante riuscire ad ottenere gratificazione al di fuori del ufficio. Fate un check della vostra vita relazionale e delle attività quotidiane: dedicate tempo ad amici, al partner? Fate sport e avete momenti creativi? Rinforzare questi ambiti può aiutare a ridimensionare il problema e a farvi capire che voi non siete il vostro lavoro ma molto altro”.

Vivere il presente
Chi è molto orientato all’ obiettivo e chi pretende che le cose siano fatte a modo proprio, difficilmente si adatterà a una situazione diversa e accumulerà frustrazione e nervosismo: concentratevi su quello che state facendo, restate sul presente, cercate di fare il meglio che potete con gli strumenti che avete a disposizione, mettendo qualcosa del vostro anche se la situazione non vi appartiene.

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