Vulvodinia: il dolore durante il rapporto sessuale e la componente psicologica

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A cura della Dottoressa Anna Chiara Venturini, psicologa psicoterapeuta a Roma.
Chi è la donna che soffre di Vulvodinia:

La paura di provare dolore, la paura di bloccarsi durante l’atto sessuale, la vergogna di sentirsi sbagliate e “non funzionanti”. Queste sono tra le più comuni emozioni che le donne con vulvodinia sperimentano, unitamente ad un profondo senso di sconforto e smarrimento dovuto alle molteplici e diverse diagnosi avute nel tempo. Di frequente sono “congelate” dal timore di non ritrovare la propria femminilità e la propria vita sessuale e difficilmente sanno a cosa ricondurre la comparsa dei sintomi. Spesso sono “sopravvissute” a eventi dolorosi e spaventosi, oppure portano con loro vissuti di ansia e panico a cui fa da eco un controllo costante del quotidiano, di cui difficilmente percepiscono gli effetti negativi.
La componente psicologica quanto e come incide
In un primo momento è necessario chiedersi: A cosa sono sopravvissute? Da cosa fuggono oggi? Di chi portano il peso? Frequentemente sono infatti donne iperesponsabilizzate, adultizzate sin da piccole e che hanno dovuto inibire le proprie emozioni per potersi adattare ad un contesto di vita difficile. Ci sono stati episodi che hanno coinvolto la loro incolumità fisica? Aborti, violenze, parti difficili? Come hanno reagito? Cosa è successo intorno a loro?
Sono maestre di straordinaria forza, eppure spesso ne pagano un caro prezzo sviluppando in contemporanea patologie come endometriosi, fibromialgia o malattie autoimmuni: portate a sacrificarsi per l’altro e ad allontanarsi da sé stesse e dai loro bisogni emotivi che spesso fanno anche difficoltà a conoscere e riconoscere. Lo hanno appreso come modello familiare o è stata una risposta condizionata dall’ambiente? La raccolta della storia di vita e dei traumi T (riguardanti la minaccia della propria incolumità) si affianca alla valutazione dell’impatto dei sintomi sul quotidiano. Spesso la paura di provare nuovamente dolore durante il rapporto é lo scoglio più grande: tecniche cognitivo comportamentali unitamente a tecniche di rilassamento e mindfulness permettono una migliore gestione del sintomo attraverso la regolazione della tensione muscolare: questo primo elemento permette alla donna di tornare a sentirsi efficace e non in balia delle imprevedibile.
Il passo successivo viene poi valutato come obiettivo condiviso: in caso di traumi T la tecnica EMDR permette di lavorare sulla risposta post traumatica fino a completa elaborazione dell’accaduto. Nell’ eventualità di dinamiche di coppia non funzionali, si adottano interventi mirati ad una comunicazione efficace ed eventualmente al ripristino di una intimità e complicità di coppia. Nel caso invece di eventi stressanti che perdurano e a cui è necessario far fronte (cambio di lavoro, nuovo stile di vita, nuova relazione su cui si sta investendo molto emotivamente o fine di una relazione disfunzionale) le strategie utilizzate prevedono una miglior gestione dello stress e delle risposte emotive, sviluppando nuove modalità di decompressione emotiva e incentivando le risorse della persona. In questo caso si interviene in prima battuta sul riconoscimento dei bisogni emotivi e sul loro soddisfacimento (limiti sani, esplorazione, rispecchiamento emotivo in primis), per passare poi allo sviluppo delle abilità assertive che permettono rapporti equilibrati come anche ruoli e responsabilità definite all’interno delle relazioni.
Collegare bisogni ed emozioni, nominarli, validarli, significa iniziare a sentire nel profondo e a stabilire limiti sani per la propria identità.

Vulvodinia come segnale
Cambia così la visione della vulvodinia: da nube nera che avvolge la vita della donna, a campanello di allarme per equilibri e dinamiche vanno visti e ripristinati nelle varie aree di vita.
Non basta quindi curare il sintomo: é importante capire perché quel sintomo e perché proprio ora. Solo così sarà possibile coglierne il vero messaggio di aiuto in termini di crescita personale e tutto il potere di rinascita che porta con sé. Se ti sei riconosciuta nel profilo, se hai provato quelle sensazioni, se una parte di te sente un carico emotivo eccessivo da tempo ma ha comunque cercato di tenere duro, forse è arrivato il momento di fermarti. Il tuo corpo e la tua vita ti stanno chiedendo uno stop e lo stanno facendo nel solo modo che gli consente di essere ascoltati: colpire proprio lì dove la vita ha inizio. 

 

 

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Questo articolo è presente anche nel sito della ginecologa Dottoressa Cinzia Pajoncini, esperta di vulvodinia e dolore cronico pelvico, al link https://lamiaginecologa.com/vulvodinia-tra-psicoterapia-e-occasione-di-rinascita/

 

 

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